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  • Da fanpage del 2 maggio

    Moglie di un calciatore distrugge Ferrari da 200mila euro, poi il tentativo di ingannare la polizia Distrutta l’auto dalla moglie del calciatore portoghese, che è anche risultata positiva all’alcol test.

    Due mesi fa Dyego Sousa si era fatto un video pubblicato su Instagram mentre era alla guida della sua Lamborhini Urus a 188 km/h. Martedì sera, invece, è stata la moglie a schiantarsi a bordo di una Ferrari Portofino, sulla quale era presente anche un suo amico.

    Auto distrutta
    L'impatto, avvenuto ad alta velocità, è stato fortunatamente senza conseguenze per nessuno dei due passegeri della vettura. L'auto, del valore compreso tra i 215 e i 250 mila euro, è invece finita distrutta, dopo lo scontro contro le recinzioni metalliche, rimanendo ferma in mezzo alla strada.

    Positiva all'alcol test
    Dopo l'incidente la donna di 40 anni è risultata positiva all'alcol test, con un tasso alcolemico di 0,50 mg/l, il doppio rispetto al tasso consentito. L'amico che era in macchina con la donna, ha cercato di convincere la Polizia Municipale di Madrid di essere lui alla guida, versione smentita dalle telecamere presenti sulla strada. Poco dopo l'incidente, lo stesso Dyego Sousa si è presentato sul luogo dello scontro, dicendo che era alla guida di una Mercedes e che si era momentaneamente allontanato per cercare i dati assicurativi del veicolo di sua proprietà.

    Le conseguenze per Dyego Sousa
    Per il calciatore, non sembrano esserci state particolari conseguenze, almeno per il momento. L'Alcorcón, società per la quale gioca che milita nel secondo campionato spagnolo, ha deciso di affrontare la questione internamente, perché martedì era stato concesso alla squadra un giorno di riposo e l'atleta si è presentato regolarmente all'allenamento il giorno successivo. Non è però il primo caso di guida pericolosa che coinvolge il giocatore portoghese.

    Lo scorso 27 febbraio, infatti, il giocatore portoghese aveva caricato su Instagram un video nel quale si riprendeva col cellulare mentre sfrecciava a 188 km/h a bordo della sua Lamborghini Urus. In quella circostanza, il giocatore fu contestato dai tifosi e criticato pubblicamente dall'account "X" della Polizia Municipale di Alcorcón
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    • Il Museo Ferrari diventa un Airbnb per il Gran premio di Imola

      Nell’ambito del progetto Icone del portale di hospitality, l’ex pilota della rossa e attuale commentatore televisivo di Formula 1 Marc Gené sarà un host e accoglierà due persone per un soggiorno all’interno della Sala delle vittorie dell’istituzione a Maranello. Il pernottamento è previsto per il 19 maggio, giorno della gara alla quale gli ospiti assisteranno con due biglietti vip

      di Matteo Zhu


      Il Museo Ferrari di Maranello si prepara a ospitare due fortunati ospiti. In occasione del Gran premio dell’Emilia-Romagna di Formula 1, che si corre il 19 maggio nell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, l’ex pilota Ferrari e attuale commentatore televisivo per Sky sport Italia, Marc Gené diventa un host Airbnb per un soggiorno speciale all’interno della Sala delle vittorie, nell’ambito del progetto Icone del portale di hospitality.

      «Le Icone aprono porte per mondi che fino ad ora esistevano solo nella tua immaginazione», ha commentato il co-fondatore e ceo di Airbnb, Brian Chesky. «Mentre la vita diventa sempre più digitale, ci concentriamo sul portare più magia nel mondo reale. Con Icone, abbiamo creato le esperienze più straordinarie sulla Terra».


      La Sala delle vittorie è stata progettata per ospitare i 110 trofei conquistati dalla scuderia nelle principali competizioni motoristiche e le vetture che hanno scritto la storia dell’automobilismo e ottenuto i maggiori trionfi sportivi. Per l’ambiente sono stati usati 3.000 metri di metallo, un richiamo alla lunghezza dell’Autodromo di Fiorano, circuito di proprietà della Ferrari, utilizzato per i test privati. I letti sono realizzati con la stessa pelle dei sedili dei veicoli targate Cavallino rampante.

      Il soggiorno inoltre include biglietti vip per il Gran premio dell’Emilia-Romagna, dove la Ferrari ha trionfato otto volte, l’accesso al paddock club, un giro dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, oltre a una prova su strada sul circuito di Fiorano con Marc Gené a bordo della Ferrari 296 gtb.


      https://www.milanofinanza.it/fashion...05061516319262
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      • Cercò di nascondere 590mila euro al Fisco acquistando due Ferrari e una Porsche, condannato a oltre 3 anni di reclusione

        Jeff Nicholas Friuli, figlio del mago Aleff, è stato condannato dal Tribunale di Udine a oltre 3 anni di reclusione

        Autore: Hubert Londero 13 Maggio 2024

        Tavagnacco – figlio di Franco Friuli più noto con il nome di mago Aleff – a 3 anni e 3 mesi di reclusione per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.


        Stando alle accuse, tra il 2010 e il 2017 aveva maturato un debito tribuitario di quasi un milione e 900mila euro tra imposte dirette e Iva. Nel triennio successivo comperò le tre auto di lusso per un corrispettivo di 590mila euro, sottrarendo così la somma al Fisco. Inoltre nel 2020, in qualità di titolare della società di servizi alla persona ‘Friuli International’ con sede a Udine, non registrò in contabilità le fatture relative alle automobili e non le fornì alla Guardia di finanza di San Giorgio di Nogaro durante una verifica fiscale.


        “Una sentenza scioccante – commenta il difensore, l’avvocato Damijan Terpin -. Durante il dibattimento, lo stesso rappresentante della Guardia di Finanza che aveva effettuato le indagini (Lgt. Mormone), aveva espressamente dichiarato che all’epoca sui conti correnti intestati o riferibili al mio assistito c’era una liquidità ben superiore al debito tributario (ed almeno 5 volte superiore al valore delle autovetture). Quindi il mio cliente non ha occultato al Fisco alcunché, ma ha semplicemente speso una parte dei proventi della propria attività per l’acquisto delle auto. L’Agenzia delle Entrate per ben 10 anni era a conoscenza dell’entità dei proventi del mio cliente e delle cospicue giacenze sui suoi conti, ma mai ad oggi ha provveduto ad aggredirli. Inoltre – prosegue il legale – quelle auto non potevano entrare quali poste passive nella contabilità della società perché non inerenti all’attività della stessa ed il Friuli, correttamente consigliato dal commercialista, non lo fece, appunto non potendolo fare. Se avesse registrato le citate fatture come costi deducibili avrebbe commesso un reato. Non rientrando quindi le stesse tra le scritture obbligatorie, non aveva alcun obbligo né di registrarle, né di conservarle, né di esibirle a chicchessia. Eppure – conclude – è stato condannato per la mancata esibizione di scritture obbligatorie”. Scontato il ricorso in appello.


        https://www.telefriuli.it/cronaca/fi...he-condannato/
        Cercò di nascondere 590mila euro al Fisco acquistando due Ferrari e una Porsche, condannato a oltre 3 anni di reclusione Jeff Nicholas Friuli, figlio del mago Aleff, è stato condannato dal Tribunale di Udine a oltre 3 anni di reclusione
        Autore: Hubert Londero 13 Maggio 2024
        Tavagnacco – figlio di Franco Friuli più noto con il nome di mago Aleff – a 3 anni e 3 mesi di reclusione per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.

        Stando alle accuse, tra il 2010 e il 2017 aveva maturato un debito tribuitario di quasi un milione e 900mila euro tra imposte dirette e Iva. Nel triennio successivo comperò le tre auto di lusso per un corrispettivo di 590mila euro, sottrarendo così la somma al Fisco. Inoltre nel 2020, in qualità di titolare della società di servizi alla persona ‘Friuli International’ con sede a Udine, non registrò in contabilità le fatture relative alle automobili e non le fornì alla Guardia di finanza di San Giorgio di Nogaro durante una verifica fiscale.

        “Una sentenza scioccante – commenta il difensore, l’avvocato Damijan Terpin -. Durante il dibattimento, lo stesso rappresentante della Guardia di Finanza che aveva effettuato le indagini (Lgt. Mormone), aveva espressamente dichiarato che all’epoca sui conti correnti intestati o riferibili al mio assistito c’era una liquidità ben superiore al debito tributario (ed almeno 5 volte superiore al valore delle autovetture). Quindi il mio cliente non ha occultato al Fisco alcunché, ma ha semplicemente speso una parte dei proventi della propria attività per l’acquisto delle auto. L’Agenzia delle Entrate per ben 10 anni era a conoscenza dell’entità dei proventi del mio cliente e delle cospicue giacenze sui suoi conti, ma mai ad oggi ha provveduto ad aggredirli. Inoltre – prosegue il legale – quelle auto non potevano entrare quali poste passive nella contabilità della società perché non inerenti all’attività della stessa ed il Friuli, correttamente consigliato dal commercialista, non lo fece, appunto non potendolo fare. Se avesse registrato le citate fatture come costi deducibili avrebbe commesso un reato. Non rientrando quindi le stesse tra le scritture obbligatorie, non aveva alcun obbligo né di registrarle, né di conservarle, né di esibirle a chicchessia. Eppure – conclude – è stato condannato per la mancata esibizione di scritture obbligatorie”. Scontato il ricorso in appello.

        https://www.telefriuli.it/cronaca/fi...he-condannato/
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        • Un mio ex compagno di liceo in Spagna negli anni 2000 si riciclò mago e cartomante facendo fortuna tanto da avere anche proprietà ad Ibiza oltre a Porsche 993 Turbo e 430 Spider.
          Alejandro era il suo nome d'arte

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          • Modificano Ferrari per spacciarla come rara 250 GT: due collezionisti condannati a un anno


            Sopra al telaio la carrozzeria di una 330 Gt 2+2. Ingannato l'Asi che ha rilasciato certificazione poi stracciata


            Hanno.montato la carrozzeria di una testa rossa prestigiosissima, la 250 Gt Berlilnetta passo corto, e con una serie di pratiche passate 'validate' hanno ottenuto una certificazione di rilevanza storica dall'Automotoclub storico italiano (Asi). Più che una Ferrari, un 'pacco' che venduta, però, come una 250 Gt poteva valere un affare da milioni di euro.

            Ma non sono finiti nei guai per questa ipotesi, due collezionisti di auto d'epoca, bensì per il reato di lesione del diritto della fede pubblica. In altre parole: per l'alterazione delle carte.


            Un ex pilota amatoriale belga di 42 anni e il suo collaboratore italiano, sono stati condannati questa mattina, giovedì 16 maggio, davanti alla giudice Maria Chiara Lombardo, a un anno di reclusione con pena sospesa e senza menzione nel casellario.


            L'inchiesta era nata da un'indagine del nucleo di polizia economico-finanziaria di Ferrara. I finanzieri si erano accorti che il certificato della presunta 250 Gt si basava su informazioni false: il telaio riportava l'iscrizione “Ferrari Gt”, ma le foto inviate al club di Torino mostravano una carrozzeria di un modello molto meno costoso, valutato intorno ai 400 mila euro, rispetto ai 20 milioni della berlinetta prodotta tra il 1960 e il 1963.


            I finanzieri hanno scoperto l'inganno durante un controllo fiscale di routine in Liguria, notando una discrepanza tra il numero di telaio nei database e l'auto fotografata. Di conseguenza, il club ha annullato il certificato, e oggi il giudice ne ha chiesto la cancellazione definitiva.


            Il pubblico ministero Alessandro Aghemo ha contestato tre falsi: il primo per ingannare il funzionario dell'Asi, e il secondo e terzo per ingannare i funzionari della Motorizzazione di Imperia. Per questo, aveva chiesto un anno e mezzo di reclusione.


            Gli avvocati della difesa, Stefano Massè e Filippo Disanto, hanno sostenuto che si trattasse di un equivoco: l'indagato avrebbe acquistato il telaio della Ferrari più costosa con l'iscrizione “250 GT” in francese e poi montato la scocca del modello meno costoso, la 330, come si faceva negli anni Sessanta tra i miliardari.

            https://www.torinotoday.it/cronaca/f...ezionisti.html
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            • Ferrari è il brand italiano che cresce di più: l’analisi di Brand Finance .Come da consueto appuntamento Brand Finance - società di consulenza basata a Londra, leader globale nella valutazione degli asset intangibili - ha pubblicato il report Italy 100 2024, con i 100 principali marchi italiani ordinati per valore del trademark, valutato con lo standard Iso 10668. Il valore del brand rappresenta la quota di valore di impresa generato dall'attrattività della marca presso i consumatori.
              Mediamente, i 100 principali brand italiani performano bene, in linea con i 500 principali brand del mondo e con valore generato da immagine & reputazione anno su anno che è aumentato del 9%, raggiungendo così il valore complessivo di 191 miliardi di euro. I brand italiani, presenti nella classifica Brand Finance Italy 100 2024 crescono più velocemente di quelli britannici, francesi e tedeschi, ma meno di quelli spagnoli.
              Con un incremento, anno su anno, pari a 2,7 miliardi di euro, Ferrari è il brand il cui valore assoluto è maggiormente aumentato tra le marche italiane. Infatti, le performance di vendita associate all’indicatore di forza del brand e al notevole impatto del branding nel lusso hanno portato gli analisti di Brand Finance a valutare il marchio Ferrari 10,2 miliardi di euro. Con un incremento del 38%, Ferrari è anche il brand che è cresciuto più velocemente tra quelli più pesanti della classifica di quest’anno, cioè quelli presenti nella top 10 della Brand Finance Italy 100 2024. Grazie alla vertiginosa crescita, Ferrari scala due posti, posizionandosi così al quarto posto della classifica italiana dei brand ordinati per valore del trademark.
              La crescita del valore del brand è stata sostenuta dall’estrema influenza di questo brand che, con un punteggio di 90/100, anche quest’anno si conferma il brand italiano più forte, il marchio auto più forte del mondo e tra i 10 più forti a livello mondiale a prescindere dal settore. L’estrema forza del marchio Ferrari non è una novità, infatti questo brand è presente nella top 10 dei più forti del mondo dal 2017. L’importanza della sostenibilità, nelle scelte di acquisto delle auto di lusso e premium, risulta centrale dalle analisi di Brand Finance, secondo le quali questo driver pesa per il 25% sull'acquisto. Ferrari risulta particolarmente attento alla sostenibilità sia in termini di reale attenzione, sia in termini di sostenibilità percepita dalla popolazione.

              Le marche presenti nella top 10 dei brand ordinati per valore fissato al 1° gennaio 2024 sono invariate rispetto allo scorso anno, ma sono stati fotografate grandi differenze di performance e diverse variazioni di posizioni. Gucci, nonostante il calo del 19%, come lo scorso anno guida il gruppo dei brand italiani con un valore pari a 13,9 miliardi di euro. La perdita di valore di Gucci è dovuta anche al riposizionamento più elevato, che ha portato nel breve una riduzione del fatturato.
              Il brand del gruppo Generali, grazie ad una forte crescita, ha raggiunto un valore di 10,8 miliardi di euro, confermando così la seconda posizione tra gli italiani. Nel caso di Generali, la crescita è dovuta in buona parte al rafforzamento del brand, che dopo il calo dello scorso anno, quest’anno ha rafforzato la brand equity e le business performance.
              Enel, terzo tra gli italiani, perde l’8% scendendo così ad un valore pari a 10,4 miliardi di euro. La perdita di Enel è dovuta ad un indebolimento del brand che quest’anno ha subito un downgrade. L'indebolimento emerge da un peggioramento dell’immagine presso i consumatori e dal relativo peggioramento degli indicatori di business performance; d’altra parte, è stato registrato un incremento degli investimenti che potrebbe portare presto un recupero della brand equity.

              https://www.mark-up.it/ferrari-e-il-...brand-finance/
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              • La famiglia Schumacher contro gli speculatori di notizie e non solo
                Leggete da Dagospia
                https://m.dagospia.com/l-intervista-...umacher-395774

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                • Il bandierone con il Cavallino Rampante che da anni siamo abituati a vedere sulle piste di tutto il mondo è stato 'rubato' lunedì scorso all'indomani del Gran Premio di Imola. La notizia è stata comunicata alla stampa dal direttivo dello Scuderia Club Caprino Bergamasco proprietaria del bandierone
                  '

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                  • Su facebook ci sono tanti proclami per farlo saltare fuori. Secondo me tra qualche giorno lo troveranno abbandonato nelle vicinanze della pista

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                    • Per quanto possa avere valore (firmato da molti piloti) è inutilizzabile e non godibile privatamente al chiuso quindi anche per me verrà restituito in qualche maniera

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                      • Ferrari vince la contesa legale con Ares: «Ha violato marchio e diritto d’autore


                        L’azienda di Modena dovrà anche pagare una penale di cinquantamila euro al Cavallino Rampante


                        MODENA. È l’auto che tutti gli appassionati vorrebbero avere (39 esemplari, usciti dalla Carrozzeria Scaglietti dal 1962 al 1964) e anche la più costosa Ferrari mai battuta all’asta (oltre 48 milioni di euro nel 2023): la 250 GTO è un’icona dell’automobilismo sportivo e ovviamente una pietra miliare nella storia del Cavallino. Ed è anche la protagonista di una lunga disfida giudiziaria in più tappe, l’ultima delle quali ha visto la vittoria per la casa di Maranello contro Ares Design Modena, azienda fondata qualche anno fa per dare vita a repliche di prestigiosi modelli del passato e personalizzazioni di modelli di serie.

                        Il Tribunale ordinario di Bologna ha infatti accolto le richieste di Ferrari spa nella causa civile contro Ares per concorrenza sleale, per violazione del marchio Ue e del diritto d’autore.


                        La contesa tra le due aziende inizia nel 2018, quando il periodico statunitense Robb Report annuncia che Ares Design ha in mente un progetto di reinterpretazione della Ferrari 250 GTO del 1962, auto da costruire su commissione in una piccola serie di dieci esemplari basati sulla Ferrari 812 Superfast e dal prezzo di un milione di euro.

                        Alla Ferrari quest’idea non piace, tanto che decide di adire le vie legali, perdendo però il primo round al Tribunale di Bologna visto che la vettura di Ares Design secondo i giudici presentava differenze estetiche significative su elementi non di dettaglio, «tali da costituire una mera reinterpretazione del modello Ferrari 250 GTO e consentire al consumatore di riconoscere agevolmente che si trattasse di due vetture differenti, realizzate in epoche diverse e da produttori diversi».

                        Modena non ci sta e presenta reclamo contro questo provvedimento: qualche mese dopo arriva così una sentenza sempre del Tribunale di Bologna che segna una svolta nella vicenda: i giudici felsinei definiscono infatti la 250 GTO un’opera d’arte, e riconoscono per la prima volta ad un'auto la tutela del diritto d’autore. «La personalizzazione delle linee e degli elementi estetici – scrivono i giudici di Bologna nella sentenza d’appello – hanno fatto della Ferrari 250 GTO un unicum nel suo genere, una vera e propria icona automobilistica. Il suo valore artistico ha trovato oggettivo e generalizzato riconoscimento in numerosi premi e attestazioni ufficiali».

                        La

                        pronuncia in questione era indubbiamente dotata di un forte impatto innovativo, costituendo il primo (e unico) riconoscimento del valore di opera dell’ingegno ad un’automobile. Ares Design Modena al contempo però segna un punto: se un marchio non viene più utilizzato nell’Unione europea ininterrottamente per cinque anni, lo si perde. L’Ufficio di protezione intellettuale dell’Ue (Euipo) definisce infatti che l’uso effettivo non è l’uso simbolico. E visto che Ferrari non utilizza più il nome GTO per le sue auto nuove dà questa volta ragione più o meno nello stesso periodo, siamo nel 2020, all’azienda fondata da Dany Bahar e Waleed Al Ghafari. L’Euipo decide di mantenere la registrazione del marchio solo per i veicoli giocattolo e per i modellini in scala della GTO.


                        Maranello anche in questo caso si affida ad un ricorso. E arriviamo a ieri, con la pubblicazione sui giornali di una nuova sentenza del Tribunale di Bologna-Sezione impresa, che dà ragione alla Ferrari. «È inammissibile la nullità/decadenza del marchio Ue. Ares ha violato il marchio Ue nella titolarità di Ferrari – si legge nella sentenza – nonché il diritto d’autore derivante dal design industriale della Ferrari GTO, nonché compiuto atti di concorrenza sleale».


                        La sentenza pronunciata nel merito dal Tribunale di Bologna inibisce così ad Ares ogni attività di pubblicizzazione, fabbricazione, produzione e commercializzazione del modello che riprende la 250 GTO e inoltre inibisce all’azienda di via Sant’Anna ogni riferimento a Ferrari e ai suoi modelli di autovettura nella propria comunicazione commerciale. Fissata a diecimila euro la penale per ogni violazione successiva alla pubblicazione della sentenza: Ares Design Modena dovrà poi pagare cinquantamila di penale a Ferrari a titolo di risarcimento del danno, oltre alle spese processuali.


                        Ares Design Modena, oltre cento dipendenti, negli anni ha aperto otto Studio in tutto il mondo, showroom dove si possono ammirare i suoi prodotti, e nei mesi scorsi si era detta pronta a presentare una gamma di veicoli elettrici (un monopattino, uno scooter, una bicicletta, oltre ad una moto e una city car).


                        Un anno fa ha presentato al pubblico la sua ultima creazione, la S1 Project. L’azienda (che si estende su 23mila metri quadrati di superficie) ha iniziato a farsi conoscere personalizzando a livello estetico vetture o moto di serie (dal Land Rover Defender alla Bentley Mulsanne) anche in esemplare unico, per poi proporre mezzi progettati a Modena come la Pantera Progettouno (basata su una Lamborghini Huracan) o appunto la S1 Project, realizzate in piccola serie. Recentemente ha presentato il Defender V8 Cabrio.



                        https://www.gazzettadimodena.it/mode...re-1.100525748
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