annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

News ferrariste di oggi

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Il papà sarà pure contento di mostrare tutto su internet

    Commenta


    • Vi ricordate il tizio che ha maltrattato l'auto? Bene ha appena pubblicato un nuovo vidio in cui mostra la lettera della Ferrari in cui lo invita a smettere di mortificare il brand italiano. Lui ha detto che continuerà
      File allegati
      E se lo dico io....

      Commenta


      • Guardate il video del bimbo,se la cava bene

        Commenta


        • Sono stati modificati i pedali per consentirgli la guida,il video è montato bene perché dietro ci sarà la mano di un professionista ma mi domando se la Ferrari citerá anche il padre di questo bimbo turco.

          Commenta


          • https://www.tgcom24.mediaset.it/2023...0571-02k.shtml

            Questo è il video l'avevo salvato per pubblicarlo ma mi avete anticipato. Simpatico ma sai bene che ti ritroverai sommerso di critiche e così è stato.
            Michele "Roger"

            Commenta


            • LA STRANA STORIA

              Quattro Ferrari rubate insieme da una concessionaria. I ladri però sono tre

              di Andrea Paoletti

              La polizia di Long Island sta ancora indagando su come abbiano fatto i malviventi a perpetrare il furto

              Il furto di una Ferrari di per sé fa notizia, visto il valore e l’altissimo grado di desiderabilità di qualsiasi vettura del Cavallino Rampante, ma quando ad essere rubate contemporaneamente sono quattro, tutte prelevate dal Ferrari of Long Island Service Center, negli Stati Uniti, si può addirittura pensare di scomodare il Guinness dei Primati o il campionato mondiale dei prestigiatori.


              Prima le magliette e poi le auto


              Non tanto per un furto potenzialmente da oltre 1 milione di euro, ma per la dinamica, che tuttora la polizia della contea di Nassau non è riuscita a chiarire. I fatti: intorno alle 4:00 del mattino, tre malviventi hanno sfondato una porta di vetro dell'unico rivenditore autorizzato di Ferrari dell'isola e, una volta entrati, hanno iniziato ad arraffare quanto più merchandising possibile, dalle felpe ai cappellini, ma anche orologi e valigie, prima di imbattersi nell’armadietto dove vengono custodite le chiavi. A questo punto non si sa se abbiano avuto il tempo di scegliere quelle di maggior valore o le più facili da rubare, fatto sta che si sono impadroniti di quattro vetture: le forze dell’ordine hanno genericamente fatto riferimento ad «auto a due porte», descrizione che fa sorridere qualsiasi appassionato di auto, ma che, nella logica di un rapporto segnaletico, non fa una grinza.


              Non è chiaro quali modelli siano stati rubati


              Quando si scende nei dettagli però le cose si complicano perché alcune fonti parlano di due spider, mentre altre sostengono che sia solo una, grigia e del 2014, mentre quella del 2016 sarebbe una coupé, quindi, almeno per quanto riguarda la prima potrebbe trattarsi di una California o di una 458 Spider. Le altre due sono invece modelli più recenti, una del 2018 ed una del 2023, fresca di immatricolazione, curiosamente entrambe bianche: difficile dire quali siano i modelli in questione, l’unica cosa certa è che si può escludere l’ultima nata di casa Ferrari, la Purosangue. Fino ad ora le quattro supercar non sono ancora state individuate e l’ultima volta che sono stati ripresi dalle telecamere i ladri si stavano dirigendo verso est.


              Tre ladri quattro Ferrari


              La vera domanda che, c’è da scommetterci, chiunque abbia letto la notizia si sta facendo è però una sola: come hanno fatto, se erano in tre, a rubare quattro auto? Intanto non è chiaro se la certezza del numero dei ladri derivi dalle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso, visto che non sono stati rivelati i dettagli, ma senza l’aiuto di un quarto complice risulta difficile capire come possa essere stato portato a termine il colpo.

              20 marzo 2023 (modifica il 20 marzo 2023 | 08:36)



              File allegati
              E se lo dico io....

              Commenta


              • Non hanno rubato solo delle Ferrari... Riporto integralmente la mail che è stata inviata ai clienti.
                Gentile Ferrarista,

                Ci dispiace informarLa di un incidente informatico occorso a Ferrari, laddove un’entità criminale è riuscita ad accedere a un limitato numero di sistemi del nostro ambiente IT: nel quadro di tale attacco, alcuni dati relativi a nostri clienti sono stati esposti, tra i quali nomi e cognomi, indirizzi, indirizzi di posta elettronica e numeri di telefono. È possibile che i Suoi dati rientrino in tale gruppo. Tuttavia, sulla base delle nostre indagini, non è stato rubato alcun dato relativo a estremi di pagamento, e/o coordinate di conti correnti bancari e/o altri dati riservati di pagamento, e nemmeno dati relativi a vetture Ferrari di proprietà di Clienti o in ordine.

                Siamo stati da poco contattati da un soggetto criminale con richiesta di un riscatto riguardo a questi dati di Clienti. Per sua politica Ferrari non intende sottostare a questo tipo di ricatto, in quanto acconsentire al pagamento continua a finanziare le attività criminali e consente a tali soggetti di portare avanti i loro attacchi. Inoltre, non modifica di fatto l’esposizione dei dati.

                Non appena ricevuta la richiesta di riscatto, abbiamo avviato un’indagine in collaborazione con una delle principali società investigative forensi esterne e abbiamo avuto conferma dell’autenticità dei dati. Abbiamo, inoltre, notificato le autorità competenti e siamo fiduciosi che indagheranno approfonditamente a norma di legge.

                Abbiamo collaborato e continuiamo a operare con esperti di parti terze per rafforzare sempre più i nostri sistemi e siamo fiduciosi nella loro capacità di tenuta. Possiamo anche confermare che la violazione non ha avuto alcun impatto sull’operatività della nostra società.

                Prendiamo seriamente la riservatezza dei nostri clienti e comprendiamo la rilevanza di questo incidente, motivo per cui L’abbiamo informata tempestivamente.

                Se desidera contattare Ferrari per ulteriori informazioni, La invitiamo a scriverci via e-mail a customerservice@owners.ferrari.com o privacy@ferrari.com, dove un team sarà in grado di fornirLe assistenza.

                Desideriamo cogliere l’occasione per porgere le nostre più sentite scuse per quanto accaduto e Le assicuriamo che faremo tutto quanto in nostro potere per riconquistare la Sua fiducia.

                Distinti saluti,

                Benedetto Vigna
                Chief Executive Officer
                Ferrari S.p.A."

                Commenta


                • Ascoltata la notizia al telegiornale,fanno bene a non cedere ai ricatti ma siamo certi che questi dati rubati non saranno usati in futuro per scopi poco nobili e sopra tutto all'insaputa degli interessati?
                  Luigi detto Igino da Brescia

                  Commenta


                  • Questa volta la notizia è stata resa pubblica mentre del presunto attacco hacker di alcuni mesi fa (smentito dalla Ferrari stessa) non si è saputo più nulla

                    Commenta


                    • Quello sembrava una bufala gettato così sul web da qualche sciagurato e poi c'è stato l'effetto eco. Quella dell'altro ieri invece è certa
                      E se lo dico io....

                      Commenta


                      • Buonasera a tutti ,avevo una domanda sul cavalcade di Roma 2023.Ma è vero che è macchine che si trovavano adesso in Marocco con gli adesivi sopra saranno presenti anche a Roma?avevo sentito questa cosa e non so se sia vera o falsa.Non so se questo è il canale giusto per fare questa domanda.Grazie

                        Commenta


                        • Ciao Carlos non saprei risponderti. Mi sembra una notizia strana ma tutto può essere,a te cosa cambia?
                          " Le Ferrari sono come le belle donne,nella mente di molti ma nella disponibilità di pochi " L.C.

                          Commenta


                          • Irene Pivetti a processo per la vicenda delle Ferrari vendute (per finta) in Cina con il pilota Leo Isolani





                            L'accusa è di evasione fiscale e autoriciclaggio. Nell'indagine della Guardia di Finanza di Milano il gup Fabrizio Filice ha accolto la richiesta del pm Giovanni Tarzia
                            Irene Pivetti è stata mandata a processo a Milano con l'accusa di evasione fiscale e autoriciclaggio per una serie di operazioni commerciali, in particolare la compravendita di tre Ferrari Granturismo che, secondo l'ipotesi, sarebbero servite per riciclare proventi frutto di illeciti fiscali. Lo ha deciso il gup Fabrizio Filice, che ha accolto la richiesta del pm Giovanni Tarzia nell'indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Milano.

                            Il dibattimento si aprirà il prossimo 13 giugno davanti alla quarta sezione penale del tribunale. A processo, oltre la Pivetti, anche il pilota di rally Leonardo Isolani, la moglie Manuela Mascoli, la figlia di lei Giorgia Giovannelli, il notaio Francesco Maria Trapani e l'imprenditore Candido Giuseppe Mancaniello. «Una contestazione così articolata non poteva che trovare nel processo il suo naturale luogo di accertamento, confidiamo di dimostrare assoluta liceità della condotta della dottoressa Pivetti», è il commento dell'avvocato Filippo Cocco, difensore di Irene Pivetti.

                            Evasione fiscale
                            Dietro la compravendita delle tre autovetture Ferrari Gran Turismo destinate alle competizioni, secondo la procura di Milano, si celava un’operazione che aveva lo scopo di riciclare il denaro frutto di una evasione fiscale. Al processo a colei che fu il più giovane presidente della Camera dei deputati e agli altri 5 si arriva dopo che a settembre 2022 la Cassazione aveva confermato il sequestro di quasi 3,5 milioni di euro nell’inchiesta della procura della Repubblica di Milano condotta dal sostituto procuratore Giovanni Tarzia grazie alle indagini della Guardia di Finanza di Milano. Quasi mezzo milione era stato sequestrato al consulente della Pivetti Pier Domenico Peirone, che però ha già patteggiato.

                            Autoriciclaggio
                            Attraverso il suo gruppo Only Italia, Pivetti si occupò della mediazione per arrivare alla vendita per 10 milioni di euro al miliardario cinese Zhou Xijiandi del marchio della scuderia di auto da corsa Gt Leo e di tre Ferrari. Un’operazione che, però, sostiene il pm, ci sarebbe stata solo sulla carta perché i tre bolidi furono poi venduti in Europa senza mai andare in Cina. Only Italia avrebbe incassato una plusvalenza di 8,8 milioni che, come hanno scoperto le indagini delle Fiamme gialle, non sarebbero stati dichiarati e di cui 7,9 sarebbero arrivati alla stessa Pivetti che ha dovuto già fronteggiare un avviso di accertamento per quasi 3,5 milioni di evasione notificato dall’Agenzia delle Entrate. Gli investigatori sostengono che i 10 milioni sarebbero partiti dal gruppo acquirente di Honk Kong «More & more investment» di Zhou Xijian per arrivare in Italia, dopo essre passati dalla Cina e dalla Polonia, attraverso una società del gruppo Only Italia. In questo modo si sarebbe concretizzata quella che viene definita una «esterovestizione»: società italiane sarebbero state fatte apparire come se operassero all’estero per evitare di pagare le tasse.

                            Irene Pivetti intanto ha cambiato vita: «Da un anno e mezzo sono responsabile delle startup per la cooperativa sociale Mac di Milano, ogni giorno servo 100 pasti», ha raccontato a novembre scorso al Corriere
                            File allegati
                            E se lo dico io....

                            Commenta


                            • Negli anni con le sponsorizzazioni ne hanno fatto sparire tanti ma tanti di soldini.
                              '

                              Commenta


                              • Una volta era tutto più semplice,creavi ASD anche per giovani motociclisti,compravi un Iveco scassato in paio di moto da cross o da pista e con chi era nel settore da anni iniziavi a fare girare moneta sonante da sponsor che neanche ti conoscevano,con le auto le cifre aumentavano vergognosamente. Negli anni tante indagini avevano quasi azzerato questo fenomeno. Comunque i controlli oggi sono continui e bisogna ingegnarsi diversamente

                                Commenta

                                Sto operando...
                                X