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  • L'ultimo addio al genio Forghieri: "Il migliore di tutti gli ingegneri"
    A Modena l'estremo saluto al tecnico che ha fatto grande la Ferrari con i Mondiali di Surtees, Lauda e Scheckter (assente giustificato). Presenti Binotto, Piero Ferrari e Arnoux. Il ricordo commosso di Dallara: "Non era solo il più bravo e il più completo, era una prima di tutto una bella persona e un vero amico"

    L’ultimo saluto all’ingegnere, “al più bravo di tutti noi”, come lo ha definito, commosso, Giampaolo Dallara, collega della prima ora e amico di una vita. E conferito da lui, un titolo del genere, è l’incoronazione. L’elogio funebre definitivo per Mauro Forghieri, l’ingegnere, con l’articolo determinativo, morto mercoledì a 87 anni. Il funerale si è celebrato oggi all’Abbazia dei Padri Benedettini di San Pietro a Modena, la sua città, o meglio, la città che gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, perché in realtà lui era della provincia, di Formigine. Ed era l’orgoglio di quella terra che nei motori e nelle corse si riconosceva e continua a riconoscersi


    UNDICI MONDIALI



    Forghieri è stato la Ferrari, da lui diretta da 1962 al 1984. Un’identificazione totale, perché, come usava ai tempi e come forse solo lui era capace, il suo ruolo, con una competenza e una genialità senza pari, lo interpretava e lo declinava in tutti gli ambiti. Sotto la sua guida a Maranello sono arrivati 11 titoli Mondiali, sette Costruttori e quattro piloti, con John Surtees, Niki Lauda (due) e poi con Jody Scheckter (il sudafricano aveva annunciato il suo arrivo, per oggi: poi ha fatto sapere di aver scoperto di avere il passaporto scaduto). “Era il migliore di tutti noi – sono sempre parole di Dallara – perché era il più completo. Della macchina progettava tutto: il motore, il cambio, il telaio, l’aerodinamica”.
    FURIA



    Lo chiamavano Furia, perché quando qualcosa non andava come diceva lui non doveva essere molto facile averci a che fare. “Beh, faceva tutto – ha sorriso Dallara - non solo delle vetture di Formula 1, ma anche di quelle per Le Mans, delle Formula 2, delle auto per le corse in salita, diciamo che era normale che fosse sempre un po’ agitato”. Ma detto così si rischia di dare di lui un’immagine fuorviante. “Io e lui siamo arrivati in Ferrari a due mesi di distanza l’uno dall’altro. Forse lui avrebbe preferito stare all’ufficio tecnico, mentre a me sarebbe piaciuto il reparto corse, e invece ai tempi andò al contrario. Era una bella persona, e un amico. Lo è stato per tutta la vita”.



    I FUNERALI
    L'ultimo addio al genio Forghieri: "Il migliore di tutti gli ingegneri"




    Mario Salvini@ chepalleblog
    04 NovembreA Modena l'estremo saluto al tecnico che ha fatto grande la Ferrari con i Mondiali di Surtees, Lauda e Scheckter (assente giustificato). Presenti Binotto, Piero Ferrari e Arnoux. Il ricordo commosso di Dallara: "Non era solo il più bravo e il più completo, era una prima di tutto una bella persona e un vero amico"




    L’ultimo saluto all’ingegnere, “al più bravo di tutti noi”, come lo ha definito, commosso, Giampaolo Dallara, collega della prima ora e amico di una vita. E conferito da lui, un titolo del genere, è l’incoronazione. L’elogio funebre definitivo per Mauro Forghieri, l’ingegnere, con l’articolo determinativo, morto mercoledì a 87 anni. Il funerale si è celebrato oggi all’Abbazia dei Padri Benedettini di San Pietro a Modena, la sua città, o meglio, la città che gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, perché in realtà lui era della provincia, di Formigine. Ed era l’orgoglio di quella terra che nei motori e nelle corse si riconosceva e continua a riconoscersi
    Michele Alboreto e Mauro Forghieri, compagni di box e amici fuori dalle gareUNDICI MONDIALI



    Forghieri è stato la Ferrari, da lui diretta da 1962 al 1984. Un’identificazione totale, perché, come usava ai tempi e come forse solo lui era capace, il suo ruolo, con una competenza e una genialità senza pari, lo interpretava e lo declinava in tutti gli ambiti. Sotto la sua guida a Maranello sono arrivati 11 titoli Mondiali, sette Costruttori e quattro piloti, con John Surtees, Niki Lauda (due) e poi con Jody Scheckter (il sudafricano aveva annunciato il suo arrivo, per oggi: poi ha fatto sapere di aver scoperto di avere il passaporto scaduto). “Era il migliore di tutti noi – sono sempre parole di Dallara – perché era il più completo. Della macchina progettava tutto: il motore, il cambio, il telaio, l’aerodinamica”.



    L'ultimo saluto a Mauro ForghieriFURIA




    Giampaolo DallaraIl funerale di Mauro Forghieri a ModenaBINOTTO E ARNOUX



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    • Sempre promesse,questa volta passano la palla a Vigna perché Binotto non è più credibile
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      • Il pilota arrestato al Ferrari Challenge è ai domiciliari

        di Salvatore Riggio
        È ai domiciliari, con il braccialetto elettronico, Roman Ziemian, pilota polacco di 49 anni, arrestato dalla Guardia di Finanza all’Autodromo di Imola a fine ottobre. Si trovava lì per partecipare come pilota al Ferrari Challenge delle Finali Mondiali del Cavallino, centrando la quarta vittoria stagionale. Ma la giornata si concluse in un modo inaspettato. Una volta sceso dall’auto, il pilota fu avvicinato da alcuni agenti, i quali gli mostrarono un documento: un mandato di cattura internazionale con le accuse di truffa aggravata, riciclaggio di denaro e associazione criminale ad alta tecnologia. Secondo l’accusa provvisoriamente formulata dalle autorità coreane, il campione polacco avrebbe sviluppato in concorso con altri un sistema di truffa, che seguiva uno schema piramidale internazionale.
        Gli abbonati pagavano un «pacchetto di annunci» su Internet come investimento, che però non sarebbero poi riusciti a recuperare, così come gli interessi promessi. Tanto che la Corea del Sud ha chiesto l’estradizione perché avrebbe frodato 950 investitori, per due miliardi di won (pari a circa 16,63 milioni di euro). Ieri, venerdì 4 novembre, c’è stata l’udienza d’urgenza per discutere dei domiciliari, che sono stati concessi dalla Corte di Appello di Bologna. «Le accuse formulate nei confronti del sig. Ziemian sono a dir poco fumose, anche perché ad oggi non è stato ancora trasmesso alcun atto di indagine dalla Corea del Sud. Così come non sono stati ancora inviati i testi normativi delle disposizioni di legge asseritamente violate. Peraltro sembra che la pena massima sia quella dell’ergastolo con il dubbio che ci sia anche, come pena accessoria, quella dei lavori forzati. Così come parrebbe che sia reato in Corea del Sud raccogliere fondi senza garantire un rendimento. E dunque senza il normale rischio per qualsiasi mercato occidentale», ha spiegato l’avvocato di Ziemian, Marco Baroncini, che difende il pilota polacco insieme al legale Bruno Andò. E ancora: «Inoltre, le presunte vittime coreane non hanno mai chiesto alcun rimborso del loro investimento. Altrimenti, sarebbero state soddisfatte in questo senso, come già avvenuto in altri casi analoghi. Il signor Zieman non è mai stato in Corea del Sud e non conosce assolutamente i soggetti di quel paese indicati come suoi presunti complici nella relazione del Tribunale di Seul.
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        • La piccola azienda Comasca che vince la causa contro la Ferrari


          Si tratta della Brumm S.n.c, un'azienda di modellini: "Avevamo (e abbiamo) ragione noi, dal 1996!"

          Ci sono voluti tanti anni ma finalmente è stata messa la parola fine nella causa che vedeva coinvolta la piccola azienda Comasca di modellini, la Brumm S.n.c e niente meno che Ferrari S.p.a.

          La casa automobilistica di Maranello, infatti, aveva citato in giudizio la piccola azienda comasca di modellini accusandola di violare diritti di proprietà industriale e diritti d'autore: a Ferrari infatti, non sarebbe proprio andato giù che l'azienda apponesse il loro logo sulle rosse in miniatura. Dopo un lungo iter, come riportano i colleghi di ModenaToday, la Brumm S.n.c. ha annunciato la vittoria in ultimo grado: "Avevamo (e abbiamo) ragione noi, dal 1996!"
          La vicenda giudiziaria


          Il Tribunale di Modena in prima istanza nel 2016 si era pronunciato constatando che la produzione e commercializzazione dei modelli Ferrari da parte della Brumm non costituisse nessuna delle violazioni addotte e condannando Ferrari al risarcimento di 20mila euro di danni.

          La Corte d'Appello di Bologna, in secondo grado, aveva sostanzialmente confermato la sentenza modenese; accogliendo inoltre parzialmente l'appello incidentale proposto da Brumm e condannando Ferrari alla corresponsione di ulteriori 25.923,52 euro a favore della parte resistente.
          La sentenza


          Avverso tale sentenza però Ferrari ha presentato nuovamente ricorso, questa volta presso la Corte Suprema. La Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione presieduta dal Giudice Dott. Carlo de Chiara ha smontato punto per punto ogni motivo posto a fondamento del ricorso della rossa, che è stato quindi rigettato.

          Secondo i giudici di Cassazione infatti, la Corte d'Appello aveva avuto ragione nel dire che l'apposizione del Cavallino Rampante sui modellini non aveva arrecato alcun danno alla scuderia, anzi, al contrario questa ne aveva in un certo senso "beneficiato" esponendo alcune delle miniature presso il museo di Maranello. Inoltre, come sostenuto dai giudici di secondo grado, non avendo le vetture "valore artistico" ma "essendo state disegnate al solo scopo di vincere competizioni sportive", non poteva essere ravvisata neanche una violazione di diritti d'autore.

          La Suprema Corte ha anche escluso la possibilità - richiesta da Ferrari - di un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea: quest'ultima infatti, può essere chiamata a pronunciarsi soltanto quando la questione di diritto da risolversi sia nuova e di complessa interpretazione. Ma la questione nuova non era: gli stessi nodi erano stati sciolti dal giudice europeo in una sentenza, sul piano del diritto, identica a questa.



          https://www.quicomo.it/attualita/la-...a-ferrari.html
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          • C'è una Ferrari campione del mondo! Secondo titolo di fila

            Alessandro Pier Guidi e James Calado regalano alla Rossa il secondo Mondiale consecutivo nel FIA WEC (World Endurance Championship)

            La RedazioneDomenica 13 Novembre 2022

            SAKHIRFerrari campione del mondo per il secondo anno consecutivo. Ovviamente non si tratta della Formula 1, ma del FIA WEC (World Endurance Championship). Alessandro Pier Guidi e James Calado si sono infatti laureati campioni con la 488 GTE Evo 2020 #51 di AF Corse in LMGTE Pro per la seconda stagione di fila. Oltre al titolo piloti, la Rossa ha inoltre portato a casa anche il Mondiale costruttori, portando a sedici i titoli vinti nella storia delle corse endurance. Decisiva un’avvincente 8 Ore del Bahrain, che ha permesso alla Ferrari di riconfermarsi sul tetto del mondo.
            Calado e Guidi trionfano

            Gara che si è rivelata più difficile del previsto per Calado e Guidi. A circa due ore dalla fine, infatti, la vettura ha accusato un problema al cambio. Ciò ha complicato i piani dei due ferraristi, che stazionavano nelle posizioni di vertice ma sono scivolati in graduatoria. Fortunatamente i due piloti sono riusciti a gestire al meglio la monoposto ed hanno concluso la gara al quinto posto. La contemporanea vittoria dei loro compagni Antonio Fuoco e Miguel Molina gli ha quindi consentito di ipotecare la vittoria del mondiale endurance, il terzo in carriera per il duo italo-britannico. Sorridono anche Fuoco e Molina, che grazie a questo risultato si assicurano di chiudere la stagione al quarto posto.

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            • AF Corse una garanzia

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              • Dopo tanti sali e scendi la Ferrari ha rimosso Binotto dall'incarico,al suo posto il francese Vasseur proveniente dalla Sauber
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                " Le Ferrari sono come le belle donne,nella mente di molti ma nella disponibilità di pochi " L.C.

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                • Formula1/Svolta alla Ferrari? Addio Binotto, dall’Alfa Romeo arriva Vasseur? Replica di Maranello: «Fake news»
                  Indiscrezione della Gazzetta dello sport su prossimo Team Manager Elkann avrebbe deciso il cambio sulla scia di un’anno deludente soprattutto per i troppi errori ai box La casa di Maranello smentisce ROMA- Mattia Binotto non sarà più il team principal della Ferrari in F1 e al suo posto arriverà Frederic Vasseur dall`Alfa Romeo. La notizia del clamoroso cambio al vertice del team del Cavallino riguarda la gestione della scuderia a partire dal prossimo gennaio ed è stata pubblicata dalla Gazzetta dello Sport online.

                  La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo al punto che nel giro di un paio d’ore da Maranello è arrivata la smentita «Fake news». «In relazione alle speculazioni apparse su alcuni organi di stampa relative alla posizione del Team Principal della Scuderia, Mattia Binotto, Ferrari comunica che si tratta di voci totalmente prive di fondamento», si legge nel breve comunicato diffuso via Twitter.

                  Comunicato che tuttavia non conferma per l’anno prossimo la presenza di Binotto.

                  Vasseur, 54 anni, ingegnere francese, era stato sondato già la scorsa estate dal presidente ferrarista John Elkann perché i vertici di Maranello stavano valutando un`alternativa a Binotto, opzione che poi non si era concretizzata. Tra le figure sondate anche quella di Vasseur, forte del rapporto coi vertici del gruppo Stellantis costruito in questi anni di gestione della Sauber, brandizzata Alfa Romeo.

                  Vasseur costituisce una svolta gestionale, dato il suo curriculum da vero uomo di corse, con un passato di gestione di tanti team nelle serie minori, a differenza della provenienza più tecnica di Binotto, ex capo dei motoristi e direttore tecnico Ferrari, prima di diventarne team principal. Binotto paga lo scotto di un quadriennio 2019-2022 dove è sempre mancata almeno la lotta per il titolo fino all`ultima gara, un po` come era accaduto per la gestione di Maurizio Arrivabene. INoltre il rapporto non proprio idilliaco con Charles Leclerc.

                  Gazzetta di Modena

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                  • In che mani siamo
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                    • Da Maranello ci hanno abituato a queste figuracce. Vengono presi sempre in contro piede

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                      • Per me la notizia ha un 90% di verità, l'altro 10% la metto come figura di m.... di questa gestione che da anni sforna solo figuracce

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                        • Originariamente inviato da anconetano Visualizza il messaggio
                          In che mani siamo
                          Vi spiego quello che è successo secondo me. Turrini è venuto a conoscere da fonti certe la notizia che è stata subito pubblicata e raccontata anche ai tg. Ha fatto il giro del mondo in pochi minuti,non appena da Maranello si sono accorti dell'accaduto hanno rilasciato quel messaggio. Per me il cambio al vertice era certo bisognerà vedere dopo questo caos se sarà così
                          Italiano amante del Cavallino

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                          • Anche il modo in cui è stata gestita la vicenda di ieri dimostra in che condizioni gestionali è la scuderia Ferrari. Per dimostrare il contrario della smentita non dovrei più cambiar nessun tecnico e riconfermarli tutto anche nel 2023. Qui siamo da Guinnes dei primati della stupidità

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                            • I perplessi mi preoccupano
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                              E se lo dico io....

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                              • Ma di cosa dobbiamo discutere? Gente pagata per ricoprire un ruolo e raggiungere obbiettivi che da anni mancano a Maranello e si stupiscono se qualcuno fa notare che forse sarebbe il caso di sostituirli. Io non so chi comanda le fila di questa ridicola giostra tutta ferrarista ma hanno dei seri "Bug" perché chi non porta a casa i risultati deve essere accompagnato alla porta. In Ferrari hanno problemi di meritocrazia

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