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Alonso, la gara più bella... «Però addio mondiale»

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  • Alonso, la gara più bella... «Però addio mondiale»

    È la gara che riconcilia tutti con la F1 perché la Ferrari sul podio è sempre un gran vedere e poi i sorpassi a Monaco latitavano da una vita. Per cui, Alonso al via ed Hamilton mina vagante sono, come dire, dei benemeriti. Una gara che riconcilia anche con le nuove regole, se non altro perché le ali mobili che camuffano le sfide fra piloti hanno influito meno e le gomme hanno consentito a molti le tre soste, ad alcuni le due e a Vettel vincitore addirittura di provare il pit singolo. Il messaggio? La ricetta giusta è questa: sorpassi, ma non come se piovesse; sorpassi che s’impostano, si faticano, si rischiano e non che si materializzano con un semplice sbatter di ali. Problema: che molto di questo bel vedere sia merito di Montecarlo è un dato di fatto.
    Quanto alla Rossa, nel giorno in cui raggiunge il risultato più bello della stagione (dopo il terzo posto di Istanbul), l’uomo che l’ha issata sul gradino d’argento ammette che il mondiale, più o meno, è ormai andato. «Vettel è stato fin qui fantastico – spiega infatti Alonso –, ha vinto cinque gare su sei e l’unica volta che accadde una cosa simile, due anni fa, con Button, andò poi a finire che Jenson conquistò il titolo… Per cui credo che se vinci tante gare così hai quasi conquistato il campionato». Chiaro, schietto, sincero: fatti due conti, è il senso, possiamo darci dentro e non mollare mai («perché rinunciare a combattere fino all’ultimo è un atteggiamento che proprio non ci appartiene», spiegherà poi il team principal Stefano Domenicali), ma solo qualcosa di incredibile potrà riaprire le sorti della stagione maranelliana.
    Stagione che qui a Monaco, però, ha visto i due Cavallini fare cose belle. Perché al via Alonso ha messo in pista una grande partenza (merito suo e ovviamente merito della squadra che ha lavorato molto al sistema) e perché «se la prima safety car ci ha aiutato» visto che Button si stava involando, la seconda e la bandiera rossa a fine gara con ripartenza (decisa per soccorrere Petrov, ndr) ci hanno impedito di tentare l’attacco per la vittoria. Perché sono convinto che negli ultimi nove giri le gomme di Vettel erano ormai ai limiti nella parte centrale della pista e nell’ultima, e avevo individuato un paio di punti dove attaccarlo… Come? Visto che non guido il mondiale e non ho nulla da perdere, avrei provato a vincere a costo di un incidente con lui».




    ilgiornale.it
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