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Mesi fa, credo di averlo raccontato, ho visitato lo stabilimento Lamborghini di Sant’Agata Bolognese. Ho pagato il biglietto e, insieme a mia moglie e ad una decina di stranieri, ho seguito l’intera linea di produzione della Aventador, dalla nuda scocca sino all’auto pronta per raggiungere il piazzale delle spedizioni.
Per un appassionato si tratta ovviamente di un contesto emozionante.
Ferrari, si sa, consente la visita alla fabbrica solo attraverso i club di marca. Ritengo che in questo modo si contribuisca a mantenere una sorta di esclusività, ma non credete che avere un accesso più semplice alle linee di montaggio faccia sì che il marchio sia percepito più vicino a se stessi e, di conseguenza, sia visto alla stregua di una sorta di amico pronto ad incontrarti con facilità, più vicino e disponibile di quanto si immagini?
Insomma, non pensate che il valore aggiunto di un marchio prestigioso passi anche dalla semplicità con cui esso coinvolge in un aspetto particolare come la creazione materiale dei propri prodotti?
Per un appassionato si tratta ovviamente di un contesto emozionante.
Ferrari, si sa, consente la visita alla fabbrica solo attraverso i club di marca. Ritengo che in questo modo si contribuisca a mantenere una sorta di esclusività, ma non credete che avere un accesso più semplice alle linee di montaggio faccia sì che il marchio sia percepito più vicino a se stessi e, di conseguenza, sia visto alla stregua di una sorta di amico pronto ad incontrarti con facilità, più vicino e disponibile di quanto si immagini?
Insomma, non pensate che il valore aggiunto di un marchio prestigioso passi anche dalla semplicità con cui esso coinvolge in un aspetto particolare come la creazione materiale dei propri prodotti?